Sveglia alle 3.45 del mattino: la strada è lunga e tortuosa e quindi se si vuole arrivare a Syabru Besi e rientrare in giornata, bisogna partire molto presto! Sono molto addormentato, ma mi faccio trovare puntuale. Dolma, la moglie di Lakpa, lo sherpa che si è occupato per conto dell’associazione Oskar For Lantang del progetto, passa a prendermi e andiamo da un ragazzo che con il suo fuoristrada ci accompagna fino a Syabru Besi. Il viaggio è molto lungo e faticoso, la strada in alcuni tratti è veramente messa male. Rimaniamo fermi due ore per una frana caduta nella notte a causa delle forti piogge.

Arriviamo a Syabru Besi alle 13.30. Visitiamo il convitto. Un’emozione, strabiliante, veramente toccante. Doppia emozione quando poi vado a visitare gli attuali alloggi dei ragazzi che occuperanno a breve il convitto. La commozione è ancora più forte, viste le condizioni in cui sono costretti a vivere e a studiare questi ragazzi.

Sono molto soddisfatto. Il pensiero va subito a Francesca Mosna, Daniela Paoli e William Carozza che hanno scritto il libro con me sul viaggio in Africa e che hanno condiviso l’idea di donare i proventi del libro per la realizzazione di quest’opera. Un grazie speciale va anche a Claudio Pasquali, con l’Associazione Contrada di piazza Garzetti e al Comune di Besenello sempre molto presente nelle nostre attività di volontariato. Ringrazio tutte le persone che hanno acquistato il libro perché attraverso il loro gesto hanno in una piccola parte dato la possibilità di realizzare questa bellissima opera.
Siamo rientrati alle 21.30 dopo diciassette ore di viaggio. Ci siamo fermati poco a Syabru Besi ma è stato sufficiente per toccare con mano il bene che è stato fatto!