Anche oggi niente fotografie, non sono proprio dell’umore. È una giornata di viaggio in pullman e quindi non ho modo di farle. Sono molto amareggiato e deluso e quindi, anche se un po’ triste, parto con la convinzione che riuscirò a riposare e a rilassarmi.

Partiamo alle 9.00 dalla stazione di Mae Sot e arriviamo a Bangkok alle 18.00. In pullman non mancano le risate e le battute, anche se ogni due ore arrivano segnali poco incoraggianti sui nostri permessi. Continuano a chiederci documenti già trasmessi più volte e non capiamo perchè. Temiamo che questo sia un motivo per ritardare la consegna dei permessi e siamo tutti un po’ agitati. Parliamo anche con un responsabile dell’ambasciata italiana in Tailandia, ma nonostante sia gentile, si dimostra poco efficace. Mi chiedo perché paghiamo le ambasciate se non agiscono nel momento del bisogno. Ho pagato, ho presentato tutto il necessario due mesi fa, è un mio diritto poter proseguire. Tu, ambasciata, ti devi dar da fare per salvaguardarmi.

Ieri, rientrando dal confine con il Laos, ho riflettuto di aver imparato due grandi lezioni da questa esperienza: la prima è di non fidarsi mai più di persone superficiali (nello specifico mi riferisco a quella persona che si era presa in carico di far preparare i permessi e poi, una volta saputo di dover tornare a casa e rinunciare al proprio viaggio, se ne è letteralmente lavata le mani); la seconda è di preparare documenti e permessi prima della partenza quando si fanno percorsi di questo tipo, per non rischiare di mandare all’aria uno splendido viaggio come questo.

 

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