12 dicembre

INGRESSO IN ANGOLA

La notte non è passata molto bene, ho già pensato all’alternativa nel caso di diniego del visto. Rientrerò in Namibia, tornerò a Rundu, dove c’è il confine con lo Zambia, e da lì raggiungerò il confine con il Congo RDC, e poi su fino a Kinsasha. L’importante è sempre avere l’alternativa. Verso le sei mi scrive Ruben che il visto c’è e che alle sette verranno a prelevarmi per portarmi al border. Ovviamente sono felice, comunico e Carlos che lo raggiungerò in un paio di giorni. Finalmente alle dieci e mezza riesco ad uscire dal border dell’Angola, e vai, il viaggio può proseguire. Lungo la strada, in entrambi i lati, noto una situazione molto simile a quella riscontrata in Namibia, ma anziché per 100-200 metri, la deforestazione si estende all’interno per circa 500-800. Si scorgono diversi tank arrugginiti ai lati, brutti ricordi della guerra fratricida finita nel 2012. Incrocio un ragazzo cinese, he scende fino a Cape Town e mi aggiorna sulla situazione Nigeria, Camerun e Gabon. Arrivo a Lubango verso le cinque del pomeriggio, stanco ma felice. Mi sistemo in una piccola guesthouse dove il proprietario gentilmente mi fa parcheggiare nella hall. Non ho voglia di visitare la città, anche perché attraversandola non ho visto nulla di interessante. Esco solo per cena e poi rientro. Domani è una giornata lunga e impegnativa.

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