27 dicembre

ARRIVO A NDENDE’

Mi sveglio alle 5,30, senza la sveglia, sento la difficoltà della giornata ed allora preparo la moto e sono pronto a partire per le sei del mattino. Mangio qualcosa e poi via. Mi aspettano circa trecento chilometri di strada infernale. I primi chilometri non sono molto impegnativi, li faccio a velocità sostenuta, sapendo che dopo perderò molto tempo e la sera vorrei arrivare a Ndendè. Come temevo, la strada si fa pista, fango, pozzanghere che sembrano veri e propri laghi che non interessano solo la parte della strada, ma anche la campagna, non si riesce a capire la profondità perché l’acqua e marrone. Infatti un paio di volte rimango nell’acqua fino a sopra le ginocchia con la moto impantanata. Per fortuna, con l’aiuto di gente che stava transitando in moto o in macchina riesco a superare piano piano e ad andare avanti. Certo, ho aspettato anche mezz’ora nell’acqua, ma alla fine è andata bene così. Quando mancano circa cinquanta chilometri, i più brutti, arrivo alla frontiera. C’è una jeep che ha caricato un po’ di persone da portare a Ndendè e chiedo se mi possono fare strada. Loro gentilmente accettano e devo dire che alla fine arriviamo a Ndendè alle sette meno un quarto, è già notte, ma sono arrivato. Sicuro che senza l’aiuto di questa jeep mi sarei dovuto fermare per strada a dormire. Trovo da dormire in un piccolo albergo, la stanza è minimale ma va bene. Non ho soldi locali e nessuno cambia dollari, e non c’è una banca. Per fortuna avevo ancora un po’ di soldi che avevo cambiato a Brazzaville. La moneta, è la stessa in Conco Brazzaville, Gabon e Camerun. Riesco a mangiare qualcosa ma sono veramente stanco, e lo stress della giornata sta venendo fuori.

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