05 gennaio

STRADA BANYO-GEMBU

Non ho dormito molto questa notte per copla di alcune persone che facevano baccano in un edifico limitrofo. Mi alzo alle cinque e mezza, preparo la moto. Ieri sera ho trovato due ragazzi che mi accompagneranno fino a Gembu, nel caso di cadute. Partiamo verso le sei e mezza, fa appena giorno. La strada di fa subito impegnativa ma è piana, quindi anche qualche tratto di sabbia si supera velocemente. Dopo circa dieci chilometri la strada comincia a salire vertiginosamente e nello stesso modo a scendere, canaloni formatisi con le piogge e il passaggio di mezzi a quattro ruote, difficile rimanere in equilibrio alle volte con 10-15 cm di spazio a disposizione, non bisogna sbagliare. La moto dei ragazzi sale senza problemi, la mia fa più fatica è pesante ed è più difficile da gestire. Faccio lo maggior parte della strada in piedi. Superiamo due guadi ed arriviamo al border Camerun, nessun problema, velocemente arrivo al border Nigeria. Tutti molto gentili e ospitali. Ho già appoggiato due volt la moto a terra, su un paio di salite piene di sassi. Per fortuna che sono i ragazzi, probsabilmente a quest’ora sarei ancora li, difficile ripartire in salita con quel tipo di strada. Ci aspettano ancora una settantina di chilometri. Mano a mano che il tragitto si accorcia mi sento più tranquillo, superiamo due ponti con assi di legno, uno dei quali lungo circa sei, sette metri e largo un metro. Hanno scelto un secondo percorso, più veloce a loro dire, dove le macchine non passano. C’è anche il guado di un fiume di una sessantina di metri di larghezza e circa una cinquantina di cm di profondità. Cado in salita, su un canalone, mi si rovina un po’ la borsa laterale destra dove c’è il computer, spero nno si sia rotto. Altre salite verticali ed altrettanto discese, spesso in sabbia dove devo andare veramente piano per non cadere, da una parte la montagna, dall’altra lo strapiombo, vietato sbagliare. Verso le due e mezza, vedo l’asfalto, la terribile strada è fatta. Arrivati a Gembu troviamo subito la missione dove Padre Richard mi accoglie come un fratello. Sono felice di essere riuscito a superare questa parte, sicuramente la più impegnativa del viaggio. Chiedo informazioni per il giorno successivo, mi è stato detto che bisogna prendere la scorta della polizia a causa di ribelli che vivono nelle zone lungo la strada. Padre Richard mi rassicura dicendomi che al momento la situazione è tranquilla e si può procedere senza scorta. Sono stanchissimo ma felice, ceno e alle otto vado a dormire.

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