11 gennaio

ARRIVO A KOUVE’

Partenza con calma, verso le sette e mezza, i chilometri da percorrere sono pochi, circa duecento, anche se ci sono due frontiere penso sarò a Kouvè prima di mezzogiorno. Al border Benin mi fanno un po’ di storie, probabilmente perché volevano la “mancia” ma forse per il modo con cui l’hanno fatto io mi sono messo tranquillo ed ho aspettato, dopo mezzora il poliziotto ha probabilmente capito che non avrei sganciato una lira, e quindi mi ha fatto il timbro di usita e via verso il border Togo. Qui le pratiche sono velocissime, anche al custom ci impiego poco e riparto. La strada che porta a Lomè, la capitale del Togo è trafficata ma non caotica. Si viaggia bene e verso le undici e mezza arrivo a Kouvè dopo aver fatto una decina di chilometri di sterrato. Il centro missionario delle Suore della Provvidenza è molto grande, domani andremo a vedere l’ospedale costruito dall’associazione Stella Bianca di Cembra in collaborazione con un’associazione di Riva del Garda. Gli edifici all’interno di questo grande comparto sono stati realizzati dai Volontari dell’associazione Stella Bianca, della quale Tullio Nardon è presidente. Sono onorato di aver aiutato anche se in piccola parte a quest’opera, è encomiabile il lavoro che è stato e si sta facendo qui. Sistemati i bagagli ho subito preparato le cose per andare dal meccanico il pomeriggio e fare cambio gomme e cambio olio. Ho già sistemato con l’aiuto di Felix, l’autista dell’ambulanza, il bauletto laterale destro che si era un po’ ammaccato durante la caduta sul confine Camerun-Nigeria. Sono molto contento di essere qui, sono certo che potrò ricaricare le forze per poi salire fino a casa. A pranzo, le suore come benvenuto mi hanno preparato pasta al pomodoro, buonissima. Dopo pranzo ho riposato un po’, la stanchezza si fa sentire e negli ultimi giorni non ho dormito molto la notte. Verso le tre io e Felix siamo andati a cambiare le gomme, la maggior parte del lavoro ho dovuto farla io, visto che non conoscevano la moto, ma tutto è andato per il meglio e in un paio d’ore abbiamo fatto tutto. Poi siamo andati a berci una birretta per festeggiare la buona riuscita del lavoro. La sera, il buio arriva presto, verso le sei e mezza. Suor Dores mi chiede se ho preso qualcosa per prevenire la malaria, io rispondo di no.m, dice che in questo posto è molto presente e mi consiglia di fare domani il test, è veloce e se ci sono problemi loro hanno tutto l’occorrente per guarire. Ovviamente spero di non avere nulla, ma comunque mi sento tranquillo con loro, mi dice poi di utilizzare gli spray contro le zanzare che ho portato con me, sono molto utili a prevenire. Alle sette e mezza cena, poi sono andato a dormire, ho un po’ di ore di sonno da recuperare.

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