14 gennaio

ARRIVO AD ABUJIAR

Al mattino parto alle sei, ma prima saluto le suore che mi hanno coccolato per qualche giorno, in questi giorni ho conosciuto anche Donato, un prete Comboniano che da anni vive in Togo, tutte gran persone, ammirevoli per il lavoro che fanno. Parto con l’obbiettivo di arrivare al confine fra Ghana e Costa d’Avorio, poi si vede. I primi sette chilometri sono sterrato un po’ sabbioso, facile ma bisogna andare piano, c’è molta nebbia ed è facile sbagliare. Arrivo presto a Lomè, tanto traffico e in un attimo sono al confine. In una mezz’ora mi sbrigo ed entro in Ghana. Le strade sono molto belle, soltanto lungo la strada un continuo di villaggi e cittadine con dossi che ti obbligano quasi a fermarti. Passo più volte di fianco all’oceano, fantastico, verrebbe voglia di fare un bagno, ma non c’è tempo. Fa molto caldo e cerco di bere il più possibile. Mi fermo solo a fare benzina e a bere. Alle quattro e mezza sono al confine con la Costa d’Avorio. Decido di entrare sapendo che se vorrò andare fino ad Abujian, dovrò viaggiare almeno un paio d’ore di notte. La strada è molto bella e non c’è traffico. Arrivo ad Abujian verso le otto e mezza. Mi fermo in un distributore ed una ragazza molto gentile mi fa chiamare suor Giuseppina, il mio contatto ad Abijan. Il traffico è intenso. Decido di farmi accompagnare da un taxi dall’altra parte della città dove ho appuntamento con la suora. Verso le nove arriviamo e per fortuna ci troviamo subito. Seguo la sua macchina e dopo alcuni minuti arriviamo alla missione. Faccio una doccia veloce e poi mangio qualcosa, sono stanchissimo ma voglio parlare con suor Giuseppina per la strada che devo fare dopo la Costa d’Avorio. Anche lei mi conferma che la strada migliore è salire in Mali e attraversarlo per arrivare in Senegal. Le strade della Sierra Leone e della Liberia, almeno quelle che dovrei fare io, stando al racconto di un ragazzo che è sceso in moto una settimana fa sono impraticabili con i mie tempi. Decido di far passare la notte e decidere domani.