17 gennaio

ARRIVO A BAMAKO

Partito alle sette da Pogo, villaggio poco prima del confine con il Mali, faccio velocemente le pratiche di frontiera e poi via verso Sikasso. La strada è piena di buche fino, e arrivato in città addirittura un disastro, probabilmente perché stanno lavorando su qualche tratto. Cerco una banca per cambiare o prelevare ma non trovo, finché un signore con un distinto inglese mi suggerisce una banca che potrebbe avere bancomat con mastercard e cambiare dollari. Preferiscono gli euro perché è moneta più stabile, saperlo prima. Reisco comunque a prelevare e a fare benzina. I pericoli per eventuali aggressioni sono solo un ricordo, tutto tranquillo, addirittura incontro dei ciclisti, vestiti di tutto punto con bici da corsa, probabilmente stavano facendo una gara, strano in Mali, ma vero. Arrivo a Bamako nel primo pomeriggio, mi fermo a una pompa per fare il pieno di benzina e chiedo al ragazzo di chiamare Dolo, il mio contatto di Bamako. Mi fermo al punto di incontro e dopo alcuni minuti arriva in taxi. Ci salutiamo al volo e lo seguo alla sua casa che sta poco fuori il centro della città. Dopo essermi sistemato parliamo un po’, Dolo parla molto bene l’italiano, fa la guida turistica in Benin e Togo, una volta, e speriamo di nuovo molto presto, anche Mali e Burkina Faso. E’ in contatto con delle agenzie di Trento, strana la vita. Ceniamo insieme dopo aver dato un’occhiata alla tappa di domani, alle otto e mezza sono già a letto, stanco ma felice.

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