Sono partito prestissimo da Chatrud, Ali si è svegliato quasi subito e mi ha accompagnato in macchina fuori dal paese, dove ho preso la strada per Ferdows. La prima parte della tappa è montagnosa, ricca di bei panorami, montagne di sola roccia, niente vegetazione. Dopo i primi 100 km, dove la strada scorre su e giù per le montagne, mi ritrovo in una pianura desertica ma rocciosa. La strada continua dritta lungo questa immensa e sconfinata valle dove non si scorgono né vegetazione né vita: sembra di essere sulla luna. Dopodiché l’ambiente si trasforma e diventa deserto di sabbia, si vedono anche delle palme, dei cammelli. Il vento è forte, a tratti devo guidare piegato. È faticoso, ma sono abituato a queste situazioni.

Arrivato nella piccola cittadina del nord, a Ferdows, un ragazzo in macchina si ferma e mi dice che mi avrebbe accompagnato lui in un albergo. Sul primo ho pensato:«Vai a vedere che adesso succede come le solite volte che mi porta in giro per tutta la città per un’ora!». Mi sbagliavo: due minuti e siamo arrivati in albergo. Vista l’ora vado subito a pranzare e i padroni dell’albergo, gentilissimi, mi invitano al loro tavolo e chiacchieriamo un po’ in inglese, anche se io rispetto a loro sono un po’ impacciato. Successivamente un ragazzo dell’albergo si offre di accompagnarmi a vedere il museo della città, nulla di che, ma almeno mi passo un’oretta. Rientrati in albergo mi sistemo le borse e poi ceno…a nanna presto perché domani si parte prestissimo.