in moto e tenda in un paesaggio da fiaba

Il binomio moto-montagna questa volta si accompagna anche alla tenda nella magnifica Val di Fumo. Arrivato in moto fino a Malga Breguzzo, con l’amico Renzo Gardumi, poi a piedi fino al Rifugio Val di Fumo. Partiamo sul tardi da Trento e Renzo mi porta sulla strada di Ranzo, un paesino che si raggiunge attraverso una strada panoramica molto bella che parte dal paese di Lon, sopra Vezzano, da lì, siamo scesi verso il lago di Toblino. Arrivati in Val di Fumo attraverso la Val Daone, ci fermiamo a mangiare al ristorante in prossimità del lago di Malga Boazzo. Da lì, siamo arrivati al lago di Malga Bissina, e poi, lungo una strada sterrata che corre lungo il lago a Malga Breguzzo. Questa strada è chiusa normalmente dal 1° di luglio a settembre. Dopo aver percorso a piedi per circa tre quarti d’ora arriviamo al rifugio Val di Fumo. Giochiamo a carte, facciamo qualche foto e discutiamo sul mio programma del giorno dopo. Sono le cinque del pomeriggio e comincia a piovere, non voglio montare la tenda, aspetto che venga sera. Ceniamo verso le sette, poi mono la tenda, sembra che da un momento all’altro stia per arrivare un temporale. I cavalli che brucano l’erba si avvicinano spesso alla tenda curiosi. Accompagno Renzo riparte per rientrare, lo accompagno per un pò e poi vado in tenda, comincia a diluviare, e piove a dirotto per tutta la notte. Per fortuna, la mia tenda, una FERRINO Legend 3 non ha problemi di tenuta ed io sto tranquillamente al caldo dentro il mio sacco a pelo, sempre Ferrino. Al mattino, mi sveglio alla cinque e mezza, non ho dormito molto, temevo fulmini che però fortunatamente non ci sono  stati. Smonto la tenda e alle sette faccio colazione. Il mio programma prevedeva di salire fino al rifugio Carè Alto, ma i gestori del rifugio mi sconsigliano di andarci, un pò pericoloso per via del brutto tempo e della nebbia troppo fitta. Aspetto fino alle nove per capire se il tempo migliora, ma niente. Decido allora di rientrare alla moto e dio andare a casa, il rifugio Carè Alto non si sposta, alle volte bisogna anche saper rinunciare, ci sarà un’altra occasione.